ROAD TO PRIDE

Valori politici

Abbiamo scelto di usare all’interno di questo testo la schwa “ə” al singolare e “з” al plurale per evitare le desinenze di genere maschile e femminile della lingua italiana, sperimentando un linguaggio più ampio che tenga conto delle differenze dei generi fuori dal binarismo.

Alto Adige Pride Südtirol vuole riunire persone e comunità LGBTQIA+ e coinvolt3 in un percorso per costruire una lotta condivisa verso il Pride del 28 giugno 2025. L’associazione è stata fondata il 6 dicembre 2023 per avviare uno spazio dedicato alle soggettività LGBTQIA+ in una prospettiva di lotta queer tramite la quale smantellare e resistere alle oppressioni razziali, sessuali, abiliste e di genere. Lottiamo prendendo un posizionamento politico critico queer che mira a sovvertire il sistema eterocissessuale e le norme sociali legate al genere e all’orientamento sessuale. Collettivamente costruiamo, attraverso momenti di scambio, confronto e comunità, una società radicalmente ampia e omolesbobitranspositiva attraverso il Road to Pride, un percorso di eventi culturali e sociali verso il Pride.

Nonostante le comunità che vivono nel territorio sudtirolese presentino una ricchezza culturale, sussistono ancora divisioni storiche, politiche, geografiche e linguistiche. Ci impegniamo a raggiungere, sostenere e lottare insieme anche alle comunità distanti dalle realtà queer e LGBTQIA+, combattendo discriminazioni e oppressioni, anche quelle sistemiche. Alto Adige Pride Südtirol mira ad una prospettiva intersezionale attraverso approcci creativi come la modalità mistilingue e tipologie di eventi sparsi nel territorio. La visibilità è uno degli elementi fondamentali del Pride e vogliamo renderla reale tenendoci per mano oltre ai confini che ci attraversano e ci limitano lungo il percorso del Pride.

LIBERз TUTTз!

Promuoviamo una liberazione collettiva, cioè equità, visibilità e libertà per tuttз, e lottiamo per essa in una prospettiva transfemminista ed intersezionale. Lottiamo contro tutte le discriminazioni basate su genere, orientamento sessuale e romantico tenendo conto di come le diverse identità delle persone interagiscono creando esperienze uniche di oppressione e privilegio, rispetto ad alcune categorie identitarie come genere, “razza”, lingua, classe sociale ed economica, orientamento sessuale e romantico, (dis-)abilità, neurodiversità, età, appartenenza religiosa, diversità dei corpi e altro ancora. Ad esempio, un uomo cis gay bianco sex worker di Bolzano ha un’esperienza vissuta ed una prospettiva diversa rispetto a ad una donna trans lesbica di Vipiteno. È importante per noi rappresentare varie realtà di persone queer sudtirolesi nella lotta, sia impegnandoci a creare spazi più sicuri ed accessibili da vari punti di oppressione, sia portando con noi anche chi non ha il privilegio di agire collettivamente, ma resiste in primis esistendo.

LIBER3 DI AUTO-DETERMINARCI CON I NOSTRI CORPI!

Autodeterminarsi significa avere la possibilità di agire la propria scelta consapevolmente. Per disporre liberamente del proprio corpo è necessario avere adeguate informazioni e sostegno sia a livello sociale che istituzionale: sul nostro territorio questo tipo di supporto non sempre è presente, ma lo chiediamo a gran voce. Chiediamo la depatologizzazione e la depsichiatrizzazione delle identità trans* (come è avvenuto nel 1990 da parte dell’OMS per l’omosessualità) e la gratuità dei percorsi di affermazione di genere, sia per gli interventi ormonali che chirurgici, sia per adulti che per persone giovani e bambinз. Chiediamo che non vengano effettuate operazioni forzate su bambinз intersessualз. Anche loro hanno diritto all’incolumità e i loro corpi non devono essere costretti a schemi binari. Chiediamo tutela per infanzie e adolescenze trans* e gender creative in processo di esplorazione e affermazione al di fuori delle tradizionali categorie di maschile e femminile. Chiediamo inoltre il riconoscimento istituzionale delle identità non binarie, la decriminalizzazione del lavoro sessuale e della gestazione per altrз (GPA), la presenza di personale medico non obiettore e/o formato rispetto alle multiple identità di genere. Abbiamo bisogno di una legge per l’autodeterminazione dove ogni persona può identificarsi liberamente con la propria identità di genere e nome senza barriere burocratiche. Chiediamo ascolto, visibilità e l’eliminazione delle barriere che ci marginalizzano.

LIBER3 DI ESISTERE

Liberazione queer significa per noi poter vivere senza aggressioni, pericoli e discriminazioni, rivendichiamo spazi più sicuri ovunque decidiamo di costruire la nostra vita. Chiediamo la fine di tutti genocidi: in Palestina, in Myanmar, in Sudan, nella Repubblica Democratica del Congo o ovunque essi abbiano luogo. Siamo solidalз verso tutti i popoli in lotta e i popoli indigeni. Ci opponiamo alle occupazioni coloniali e alle eredità del colonialismo ancora presenti nelle nostre vite e nella nostra realtà quotidiana. Siamo consapevoli di esserne co-responsabili anche tramite le nostre scelte di consumo che ci impegniamo a contrastare sostenendo pratiche il più possibile equo solidali e sostenibili. Siamo contro il capitalismo e il rainbow washing.

 

Chiediamo la fine delle guerre e dei conflitti armati. Chiediamo la fine dello sfruttamento del corpo terra e di tutti corpi, umani e non umani. Ci poniamo attivamente contro la violenza di genere e i numerosi trans*icidi, femminicidi ed ecocidi. Prendiamo posizione contro il razzismo, il sistema di predominio della bianchezza, la razzializzazione e feticizzazione dei corpi e il razzismo istituzionale che lega la cittadinanza allo ius sanguinis, chiedendo anche l’introduzione di ius soli, ius culturae e ius scholae.

LIBER3 DI AMARSI!

Siamo liberз di amare chi e come vogliamo senza imposizioni dall’alto. La nozione di famiglia è in continua evoluzione e chiediamo che ne venga tenuto conto legalmente sia a livello locale che nazionale. Pretendiamo inoltre che venga interrotta la persecuzione che sta avvenendo in Italia nei confronti delle famiglie omogenitoriali, attraverso manovre crudeli come l’approvazione definitiva della legge Varchi che classifica la gestazione per altrз (GPA) come “reato universale” e la circolare del ministero degli interni che vieta la trascrizione di certificati di nascita di bambinз natз da coppie di due mamme o di due papà. Vogliamo il riconoscimento di tutte le differenti forme di famiglia, la possibilità di accedere al matrimonio egualitario per chi lo desideri, percorsi di adozione, percorsi di procreazione medicalmente assistita (PMA) aperti a tuttз e il riconoscimento di tutte le figure genitoriali sin dalla nascita.

 

Per noi il concetto di famiglia ha a che fare con una rete di parentele che non siano solo di sangue ma anche solidali e di cura, una forma di resistenza a chi vuole moralizzare su cosa è lecito e cosa non lo è, nascondendosi dietro al concetto di famiglia “naturale” e, per questo, ad alcunз di noi piace chiamarla “sfamiglia“.

LIBERз DI CRESCERE: UNA SCUOLA PER TUTTз!

Crediamo che la scuola abbia un ruolo fondamentale nella costruzione di una società plurale: proprio per questo il personale scolastico deve essere formato adeguatamente ad accogliere la pluralità delle identità di genere e dell’orientamento sessuale e romantico delle giovani persone e bambinз. Per rendere le scuole dei luoghi più sicuri per scolarз e studentз e per tutta la comunità scolastica, chiediamo l’istituzione di percorsi di educazione all’affettività e alla sessualità effettuati da personale esterno qualificato, che sia libero di poter affrontare tematiche legate all’orientamento sessuale e romantico e di genere con un approccio che valorizzi le molteplici manifestazioni dell’individuo e libero da discriminazioni. Per prevenire fenomeni di violenza sessualizzata, molestie, (cyber-)bullismo e discriminazione è fondamentale che venga trasmesso e vissuto il principio del consenso nell’educazione sessuale e affettiva e durante la quotidianità scolatistica.

 

Chiediamo l’istituzione della carriera alias nelle scuole di ogni ordine e grado per proteggere giovani, bambinз, persone trans* e gender creative da forme di bullismo. Chiediamo a tal riguardo una scuola attenta a riconoscere le discriminazioni e la presenza di figure di riferimento come lз psicologз scolasticз a mediare e intervenire tempestivamente per il benessere delle soggettività bersaglio di discriminazioni e/o bullismo.